MOGLIE
Moglie tipo
L’argomento è stato volutamente estrapolato da quello relativo alla coppia perché, traendo spunto da situazioni personali, afferisce più al rapporto uomo donna e potrebbe fornire qualche contributo. (P)Mi sento fortunato se penso di avere una moglie che, dopo tanti anni, ancora non sa resistere ai miei baci; e questo non perché tra le labbra tengo sempre un pezzo di snickers o una frutta secca. Mi indispongo quando, come quella volta, prima di uscire per andare a cena, mi diedi uno sguardo di controllo alla specchio per controllare se mi mancassero le scarpe o altro e le chiesi: “Tesò, alla mia età non ti sembro ancora come un sole raggiante?”, mi rispose così dopo un millesimo di secondo: “Non ti sento tesò, hai detto stella cadente?” Lei è fatta così. Ché poi al ristorante ne ha sparata un’altra delle sue: c’era una partita di calcio in tv, le chiesi scherzando: “ cosa conosci oltre il calcio giocato e il calcio scommesse?” e lei repentina: “ il calcio struzzo”.
Devo precisare che lei non è italiana e c’è da capirla, ma a volte fa proprio morire dal ridere. Tento di condividere il sorriso con voi, rammentando qualche sua perla:
– andando all’aeroporto: “ corri ché non faccio in tempo per il check-up (check-in)”
– quella lì fa sempre la franca (la fa sempre franca)
– non perdere tempo a cercare in teatro, non troverai niente sotto le quinte
– non tirare con forza la radio estrabile
– per la tua attività non fai nulla per attirare la clientura (clientela)
– il tuo negozio si trova in un posto frequentissimo
– nei prezzi qualche volta arrotola (arrotonda) pure la cifra
– cerca di trovarti più spesso a suo (tuo) agio
– una volta le chiesi “ma tu ci tieni” rispose “certo mi tengo” a quel punto completai “ma non tenerti troppo sennò rischi di non andare di corpo”
– se sei stanco fermati e sgranocchiati (sgranchisciti) le gambe
– compra quelle olive che sono non strane (nostrane)
– una volta che mi stavo togliendo, dall’ombelico, pezzettini di cotone della maglietta mi chiese se per caso facessi la raccolta, le ho risposto per le rime “si, differenziata”
– fuori c’è proprio un brutto tempo, con tuoni e lampi(oni)
– quel signore mi sembra un pò balbuto(balbuziente)
Certo è un rapporto che solo la mia fortissima volontà e pazienza (se è vero che la pazienza è la virtù dei forti, psichicamente mi ritengo un incrocio tra maciste, ercole e ursus) hanno voluto e soprattutto tenuto in piedi, perché, se è vero che nulla eccepivo dal punto di vista fisico, c’erano differenze abissali tra il suo carattere e quello del mio ideale di donna sempre accondiscendente, disponibile e dolce. Ricordo la sera che la conobbi: era bella e sempre sorridente (anche se non capiva una parola né di italiano né di altre lingue): mi attrasse subito. Più singolare il secondo incontro, a Praga. Mentre eravamo in strada, non ricordo ma forse perché ammirai una ragazza, lei si girò dall’altra parte e andò via. Mi chiesi dove: non parlava nessuna lingua, non conosceva il nome dell’hotel, non aveva documenti con se, li tenevo io! Era palese: voleva sfidarmi, conoscere la mia reazione. Sapevo cosa avrei fatto in altre circostanze, noi italiani non siamo abituati a certi caratteri : rientrare in hotel e prendere il primo aereo per casa; invece, mi fece” la pena” (come dice lei), corsi a recuperarla prima che si perdesse tra la folla, lei sorrise. Questo episodio fu come un flash di quella che sarebbe stata la mia vita con lei: avere a che fare con la donna più testarda che avessi mai incontrato-con durezza tra il granito e la pietra lavica. Ma, se si vuole veramente , le difficoltà e le divergenze si possono superare con l’intelligenza, con la tolleranza, con la flessibilità, con l’accondiscendenza, con la pazienza, spesso con l’ironia. Fondamentale è il “peso” delle cose che accomunano e delle qualità che ci piacciono della partner. Ciò che prima mi dava fastidio (ad esempio la sua gnagnera nel giudicare sul perché ho fatto o non ho fatto una cosa come la mamma con i bambini) oggi la considero la normalità, come se rientrasse nel dna delle donne, e quindi scusabile. Anzi, assecondando l’umana tendenza di assoggettarsi alle abitudini, quando la gnagnera manca me la vado a cercare e trovare facilmente. Per esempio, nel mangiare, io sono per il gusto saporito, mentre lei è molto parca nel condire, e quindi sono costretto ad aggiungere sale alle pietanze pur dovendomi sorbire il suo consueto richiamo circa il male che fa. Una volta, durante una scorpacciata di minestrone piccante, lei mi sollecitò di asciugarmi il naso che mi stava colando, io risposi: “fossi matto, lo farò alla fine” e lei ridendo: “perché dà più gusto al cibo?” ed io “molto e poi non è dannoso come il sale” .
Ma per tante altre doti lei è indiscutibilmente unica!
Così andiamo avanti da vent’anni, io sono ancora vivo e lei non mi ha ancora lasciato.. anzi sembra innamorata come sempre.
Anche qui l’egoismo si tocca con mano. Sia io che lei, come qualsiasi coppia, avremmo potuto stoppare il rapporto in ogni momento; non averlo fatto discende chiaramente dalle interpretazioni e dalle conclusioni delle nostre menti.