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PICCOLEZZE UMANE

invidia: Invidia Wrestler

Scorrere i dizionari alla ricerca di quante e quali voci avrebbero titolo per rientrare nello speciale elenco delle piccolezze umane porterebbe via tanto tempo. Naturalmente non è nostro intendimento apprestare questo elenco né soffermarci ad approfondire quelli ritenuti più ricorrenti, come invidia – sciopero (della serie mancanza di rispetto) – odio – rancore- vendetta- ritorsione – violenza – ricatto- minacce- prepotenza – inganno, tutti ovviamente non discendenti dall’accoppiata egoismo 1 e sensibilità 3, ma tutti ovviamente soggetti all’egoismo.

Quello che si vuole, invece, porre in evidenza è l’amara constatazione di quanto spesso un uomo grande (aggettivo) è ben lungi dall’essere un Grande (sostantivo) Uomo, nell’accezione personale che un Grande non è scalfito da tutte quelle meschinità che distinguono in negativo l’uomo, non dall’animale, ma dalla bestia, che in quei casi dimostra perfino superiorità rispetto all’uomo piccolo. (Non nascondiamolo né dimentichiamolo: la superiorità evolutiva dell’uomo opera sia sul lato positivo che su quello negativo cosicché l’uomo è capace di compiere cose impossibili per l’animale… su entrambe i lati: andare sulla luna, esprimere genialità in ogni campo, ma anche criticare, invidiare, ricattare, uccidere in nome di una ideologia o di un presunto dio).  Né l’uomo piccolo è in grado di riconoscere le sue piccolezze, sia quando é incolto o ignorante, sia quando circondato da tanti altri suoi simili, che contribuiscono a “normalizzare” l’ambiente frequentato. Basta soffermarci su cosa ci offre la quotidianità: pettegolezzi, dicerie, o il più elegante gossip. C’è un detto che così recita: gli amici sono come i fagioli, parlano dietro. E’ positivo il ridere di persone e fatti che riguardino le stesse in termini affettuosi e parlarne bene vantandone le qualità fa grandi. Parlare male o ridere sarcasticamente di qualcuno, se non si ha il coraggio di farlo pure davanti, fa tanto piccoli. Far valere le proprie ragioni, i punti di vista, le idee politiche o religiose alzando il tono di voce, minacciando o ricorrendo anche alla violenza estrema soddisferà la miseria (che identifico nel micidiale mix di ignoranza e stupidità piuttosto che attribuirle il significato classico di indigenza) dell’uomo piccolo.

Purtroppo gli innumerevoli esempi di miseria che quotidianamente si appalesano a chi possiede un minimo di sensibilità, assurgono a normalità per i più, cosicché gli sputtanamenti, gli insulti e le offese nei social, in politica e persino in ambito religioso non solo hanno vita facile ma sempre più frequentemente sono gli unici raccoglitori di attenzione, condivisione e plauso. Miseria e Nobiltà e  segno inequivocabile di degrado e cambiamento epocale.

L’esperienza porta a trarre questa conclusione: Le piccolezze umane non appartengono mai ai Grandi uomini. L’intelligenza, la cultura e le altre qualità positive non appartengono sempre ai Grandi uomini.

La dottrina morale cattolica, come è noto, elenca sette vizi come peccati capitali: accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria, superbia. Non ho il minimo dubbio nel ritenere che tutti siano ascrivibili a fattori biochimici, anche solo temporanei come la gola e l’ira, ma che unicamente quest’ultima, ove estrema, possa nuocere anche al prossimo oltre che al portatore del “peccato”. A mio vedere la più nefanda oltre che ricorrente rimane l’invidia, accompagnata dalla cattiveria fine a se stessa e dall’egoismo negativo, forse perché più di altri implicano necessariamente, sempre e comunque, il coinvolgimento di terze persone, ma anche perché richiamano sentimenti decisamente piccoli: risentimento, odio, rancore. Dove trovare il Grande uomo? Difficile! Per il mio modo di vedere il Grande uomo è grande di suo: non acquista grandezza svilendo il suo nemico, tantomeno l’amico, né in pubblico né in privato – non teme il giudizio altrui nel riconoscere i propri errori – soprattutto se famoso e personaggio pubblico (statisti, papi, illustri in specifici campi) non si esprime su concetti rilevanti in modo da influire sull’opinione pubblica .

E’ superfluo dimostrare l’egoismo becero in cui ricadono i piccoli.

A completamento dell’argomento accenniamo al “valore di una persona” non dal punto di vista del peso nella società, ma piuttosto da quello umano. Negli argomenti iniziali si sono elencate le caratteristiche che determinano un individuo, ovvero le dotazioni del dna filtrate dal contesto socio economico che in breve rammentiamo: egoismo, sensibilità, intelligenza, cultura, aspetto e fisicità. Ma, mentre ci sentiamo di affermare che il valore, come peso in società, è fondamentalmente determinato da tutte le caratteristiche ad esclusione delle prime due,  il valore umano, al contrario, è generato dal tipo di egoismo e dal grado di sensibilità, risultando pressoché ininfluenti gli altri parametri.

Un consiglio ed un augurio: imparando ad evitare le bassezze e piccolezze umane percorreremo la vita sollevati dal suolo e saremo superiori.

AFORISMI

-Le piccolezze umane non appartengono mai ai Grandi uomini. L’intelligenza, la cultura e le altre qualità positive non appartengono sempre ai Grandi uomini

-Se in vita tua non hai mai confessato di avere sbagliato, puoi rimediare: premi il tasto reset, se il problema persiste formatta, se la cosa non si risolve entra delicatamente  nel water, esci il braccino, saluta tutti e tira l’acqua

 

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