VITA
La vita è il bene più prezioso che ci sia. L’assunto sembra universalmente riconosciuto, sembra. In realtà riflettendoci un po’ ci scontriamo con evidenze storiche sconvolgenti e, purtroppo, con un presente teoricamente più evoluto e civilizzato ma contraddittorio. E’ fin troppo facile convincerci del contrario mediante la semplice elencazione, seppure succinta, di eccidi e nefandezze compiuti ieri ed oggi; soffermiamoci invece ad osservare più attentamente situazioni più banali e ricorrenti, perciò sfuggenti, alcune delle quali riportate negli articoli “cervello” e “politica”.
Della questione migranti si parla in “buonismo” e “politica”, qui ci limitiamo a sottolineare la indiretta responsabilità delle nazioni interessate, non tanto per la bassa politica sui respingimenti, quanto per la manifesta incapacità di bloccare o quantomeno ridurre a monte l’esodo di questa marea umana, causa principale di migliaia di perdite umane. Appare chiaro come non ci sia stata identità di vedute dei vari stati, così come sia mancata una politica avveduta sulle modalità di elargizione dei fondi per i paesi più poveri o contro le droghe ecc., ma la corresponsabilità rimane, è stato solo minimizzato il senso di colpa avendolo ripartito su tanti.
D’altra parte sono ben altri i rilievi da muovere nei confronti delle classi dirigenti e delle istituzioni europee: la sola moneta unica non è stata certo sufficiente a superare le divisioni storiche dell’Europa nè tantomeno a contribuire alla costruzione della grande federazione ipotizzata. Tristi constatazioni ormai esternate dai più convinti europeisti!
Ritornando al valore della vita, per la parte strettamente connessa al suo rapporto con il tempo, non si smetterà mai di rammentare che la vita non è costituita da stralci di tempo che si accumulano e man mano si gettano alle spalle come roba vecchia e inservibile. Se ciascuno riflettesse e prendesse consapevolezza del fatto che ogni attimo della propria vita è prezioso, perché può essere l’ultimo oppure determinante per se o per altri oppure unico nel luogo che si sta vivendo per l’opportunità che sta offrendo, forse si cambierebbe atteggiamento e si tenderebbe ad approcciarsi a persone e cose diversamente!
E poi conviene sottovalutare i rimorsi, ovvero tutte quelle cose che subito dopo o molto più tardi ci pentiamo di avere detto o fatto o i rimpianti, cioè tutte le cose che al contrario rimpiangiamo di non avere detto o fatto? Sia che siano state o meno coinvolte terze persone rimorsi e rimpianti possono lasciare segni indelebili in positivo o in negativo nella nostra vita! Solo chi è in giovane età può permettersi di sconoscerne il significato. Termino con una personale, banale citazione.
La vita è l’operazione più semplice.
La vita è una somma di giorni .
Dei giorni gioiosi, di quelli penosi, di quelli perduti, di quelli:
-in cui si è padroni del mondo o quando ci si chiede tanti perché
-di cui si firmerebbe il quadro o che si rilegherebbe tra la serie degli incubi
-di quelli da augurare al miglior amico o quelli da restituire al peggior nemico
-nei quali si è eccelsi per protagonismo o nei quali si è sopraffatti dalla inutilità
La vita è una somma di ricordi.
Di quelli da scolpire, di quelli da cancellare, di quelli:
-del primo amore, dell’ultimo, del più grande, dell’unico
-della prima amicizia, dell’ultima, della più grande, dell’unica
-del primo dolore, dell’ultimo, del più grande, dell’unico
-della prima esperienza, dell’ultima, della più entusiasmante, della più deprimente
-delle cose regalate e di quelle ricevute
-dei rimpianti e dei rimorsi
-degli orgogli e delle vergogne, dei successi e dei fallimenti, dell’eroismo e della codardia, della fratellanza e dell’invidia, delle comprensioni e delle vendette, della gioia e dell’odio, dell’armonia e del rancore
La vita è sommo regalo per i sui buoni interpreti e dal destino benevolo, una dannazione per gli altri.